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Storia di San Giacomo dal 1200 in poi
Ricerche storiche di Oscar De Lena
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 La terra abitata di S. Giacomo era posseduta, in origine, dai Cavalieri Templari, ordine fondato nel XII secolo al tempo delle crociate. Si trattava di un casale che si trovava sul colle oggi chiamato Contrade delle Piane nelle vicinanze del tratturo l’Aquila-Foggia.

Nel 1294, anno di un forte terremoto, la piccola comunità sangiacomese, insieme con una estesa tenuta terriera passò all’ordine dei Gerosolimitani: Cavalieri di S. Giovanni . Qualche anno più tardi la comunità fu assegnata all’Università di Termoli . (era questo il modo di chiamare il Comune imposto da Federico II di Svevia ). Quindi alla Mensa Vescovile. Gli abitanti del piccolo casale erano un popolo pacifico dedito alla coltivazione dei campi, all’allevamento del bestiame e alla pastorizia.
Nel 1404 Termoli con il casale di San Giacomo, viene acquistato da Francesco De Riccardis, Maresciallo del Regno di Napoli, e rimane feudo dei De Riccardis fino al 1436.
Il 5 dicembre 1456, alle ore 21 un tremendo terremoto del 10 grado con epicentro nella zona di Benevento, distrusse centinaia di piccoli e grandi paesi: dall’Aquila fino a Melfi di Potenza. Nel Molise 32 castelli andarono in rovina; a Termoli cadde la Torre campanaria e la parte superiore della Cattedrale. Morirono circa 40.000 persone quando l’Italia dell’epoca ne contava ca. 8 milioni. Solo a Larino ci furono 1313 morti.
( l’avvenimento venne ricordato come: “ il terremoto di S. Antonino”)

Nella cronaca di Sant’Antonino di Firenze si legge:

il terremoto che si verificò in alcune parti del Regno e particolarmente nella Puglia, l’anno del Signore 1456, il giorno 5 dicembre alle ore 21, e che si ripetè il 30 dello stesso mese alle ore 16, fu un terremoto che non si ricorda a memoria d’uomo, e che mai si legge fosse di tale veemenza e che abbia provocato tanta mortalità di uomini.”

Anche le povere abitazioni di S.Giacomo con la chiesetta di S. Pietro che si estendevano sul Colle delle Piane furono completamente distrutte. Si narra che solo poche famiglie si salvarono. Queste, trovandosi completamente sul lastrico, chiesero aiuto al Vescovo di Termoli: Duccio, a quel tempo anche Barone di S. Giacomo nonché feudatario di tantissimi terreni dell’agro sangiacomese. Il vescovo possedeva oltre a tanti terreni anche il Palazzo Baronale.

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Il Palazzo Baronale come si presenta oggi